venerdì 18 marzo 2011

Milano: il traffico e le inondazioni del Seveso (la mia videodenuncia)








Il fiume Seveso ovvero il fiume che allaga  Milano e il traffico a Milano cosa hanno in comune? Si studiano entrambi con le leggi della fluidodinamica. Hanno anche soluzioni, per certi versi, simili.


Seveso è sempre stato un piccolo torrente che creava problemi a Milano. Se ne ha traccia fin dal 500. Nel 1954 il comune di Milano prevede la necessità di risolvere il problema con scolmatori e canali, basandosi sul fatto che la piena del Seveso arriva a 30 metri cubi al secondo. Quando l'opera è finita, nel 1980 la portata della piena è raddoppiata ed è per questo che i tombini saltano e Milano nord si allaga.
In via Valfurva c'è una centralina di controllo ed insieme a via Padre Luigi Monti è la prima via a vedere l'acqua nelle proprie cantine.
Oltre alle piene senazionali che creano danni enormi, ce ne sono tante piccole centinaia all'anno che si riducono solo al blocco di qualche strada.


Il Seveso inonda continuamente i quartieri nord di Milano  da Niguarda a Isola.
Perché accade? La risposta è in due parole: cementificazione insensata. Il terreno è una spugna. Pensavo fossero i ghiacciai a rilasciare lentamente l'acqua accumulata in inverno e che alimenta i fiumi, invece un geologo mi disse che anche e soprattuttto le montagne sono come spugne, trattengono l'acqua e la lasciano andare lentamente. La cementificazione derivante dall'urbanizzazione porta alle eliminazioni delle superfici di terra: le zone spugnose si riducono sempre più.
Il risultato è che l'aqua che cade nelle zone cementificate scivola subito nei torrenti. nel nostro caso nel torrente Seveso. Più l'urbanizzazione avanza meno spugnoso è il terreno, più velocemente l'acqua arriva a Milano.

Per il traffico non pensate sia lo stesso? Più si cementifica, Milano è  il luogo dove tanta gente viene a lavorare, e più auto si riversano su Milano... allagandola di macchine.
Per il traffico c'è una complicazione in più, mentre il fiume segue l'inclinazione naturale del terreno i flussi di traffico si incrociano al centro.


La natura si basa su equilibri delicati. L'approccio Impatto zero per esempio, mira a lasciare inalterato il bilancio di CO2 del sistema ambiente.

L'uomo ha cercato di imitare questo approccio dei "pozzi perdenti". Immaginate la costruzione di un enorme cerntro commerciale. Implica una grossa creazione di una superficie impermeabile. Alcuni regolamenti edilizi impongono la creazione di "pozzi perdenti" in modo che l'acqua venga restituita al terreno lentamente piuttosto che venire velocemente rilasciata verso i canali.

Molti ritengono che la soluzione sia l'aumento di capacità degli scolmatori. In particolare è a Senago (senagosostenibile) che si chiede di raddoppiare lo scolmatore. Ma, a ragione, gli abitanti di Senago non sono daccordo, per due motivi: primo avrebbero delle immense vasche vuote in attesa delle piene e secondo sarebbero invase da acqua inquinata. Il torrente Seveso è il terzo fiume più inquinato di Europa.  Strano l'acqua è vita, dovrebbe essere una ricchezza dovrebbe essere bello ricevere tutta quest'acqua e invece  nella realtà è qualcosa di sporco di cui liberarsi il prima possibile.

Ecco dove si inquina l'acqua ( da senagosostenibile seca_2001_2008.pdf):

In ogni caso se si raddoppiasse lo scolmatore di Senago, e la cementificazione continua allo stesso ritmo quanto tempo ci vorrà perché venga richiesta un ulteriore raddoppio dello scolmatore?
La soluzione non può essere quella di continuare a tappare buchi ma di cercare di risolvere il problema alla fonte. Se la costruzione di nuove abitazioni sono necessarie allora si deve includere nel rispetto dell'ambiente anche il rispetto delle acque e del territorio.
Il comune di Trento  ha nel suo regolamento, sia per i piccoli  che per i grandi, privati e pubblici, l'obbligo di costruire vaschette di laminazione (pozzi dispersori ?). E' un esempio che tutti i comuni della Lombardia dovrebbero fare proprio. Aggiungerei obbligatorio la depurazione delle acque oltre ad un ferreo controllo su quanto sversato.

Nel caso del Seveso siamo in una situazione in cui una città capoluogo sta pagando le conseguenze delle politiche poco attente e rispettose dell'ambiente. Dal comune di Milano alla regione Lombardia il passo è breve e la volontà politica non deve essere guidata dall'appalto più grosso da affidare alle solite ditte grosse. La volontà deve essere quella di delineare i princìpi e le leggi su cui l'edificazione del territorio si deve basare: stiamo parlando della regione Lombardia e forse più gli appalti sono piccoli e più sono controllabili.
Sacrificare Senago per salvare momentaneamente Milano non è una soluzione. E' come fare in modo che si allaghi piazzale Istria per evitare che si allaghi corso Como; la zona bene. Ma questa è una altra storia o sempre la stessa storia.

Ma quasi ci siamo dimenticati del traffico. Per il traffico la soluzione è la stessa. Per le auto le piccole vasche di laminazione si chiamano parcheggi. Anche in questo caso i parcheggi devono essere fuori dalla città. Le auto devono rimanere fuori e i mezzi pubblici devono essere potenziati. Solo se il traffico privato è ridotto possiamo  evitare che i mezzi pubblici siano in coda dietro i veicoli privati.

Intanto mentre pubblico questo post il corriere ha da poco scritto del seveso: pioggia-seveso-preallarme-buche-fango-190244112818.shtml

Aggiornamenti:
per completezza aggiungo le riprese di Vincenzo vagnusde67 dell'incontro, a cui abbiamo partecipato, organizzato dal comitato Stop Esonda Seveso di gennaio 2011. Sono due video integrali delle relazioni dei tecnici MM (metropolitana milanese) e AIPO ed altri: Stop Esonda Seveso parte 1 e a partire dalla società Ianomi S.p.A. che gestisce il depuratore di Bresso (unica, in accordo con comune di Bresso, ad aver proposto l'ampliamento delle vasche del depuratore su una superficie di 20000 mq)  Stop Esonda Seveso parte 2

A proposito di Piazzale Istria:
Vi ricordate che sopra parlo di piazzale Istria usato come vasca di laminazione?
Ecco quando vedo quello che ho scattato nelle foto penso che sia vero. Riuscite a vedere quei 3 4 scalini? Cosa c'entrano degli scalini che salgono se in metropolitana si scende? Stanno predisponendo gli argini in modo che Piazza Istria possa tranquillamente allagarsi?















Non so voi ma io inizio a crederci che si scelga di allagare Istria per salvare Como.