sabato 29 dicembre 2012

Firma Day 23 Dicembre 2012: una giornata piena e soddisfacente

Il 22 e il 23 Dicembre 2012 a Milano abbiamo tenuto il Firma Day. E' stata incredibile la risposta dei cittadini. Convinti e determinati sono venuti ad apporre la loro firma per la regione, la camera e il senato.

L'entusiasmo dei cittadini ha contagiato anche noi. In 2 giorni raccolte 2500 firme solo a Milano.

Una sola parola GRAZIE. Sotto il video che riassume la giornata del 23 dicembre 2012.

domenica 16 dicembre 2012

Zona 9: Commissione Sport telecamere? No OdG

Commissione congiunta Sport e Tempo Libero e commissione Cultura.
Dal momento che non mi risulta alcun articolo del regolamento di zona 9 che proibisca la ripresa delle commissioni, è stato comunicato al presidente della commissione che sarebbero state effettuate le riprese, dal momento che la seduta di una commissione è pubblica.


L'odg non è stato discusso, ma dovendo dare una risposta è stato chiesto che questa fosse una risposta a commissione aperta e che quindi avrei registrato. Ne è seguito un dibattito con richiesta di intervento di altri commissari.

Questa è manipolazione che temomo?




Come mai se la maggioranza dei consiglieri del consiglio di zona 9 non ha nulla in contrario alle video-riprese, continuano a subire il ricatto di  di 6-8 consiglieri che non appaiono?
In pratica, noi veniamo accusati di tenere in ostaggio il consiglio con  la telecamera. Nessuno invece accusa  quei 5 o 6 o 8 consiglieri che credendo di essere in un loro club privato si nascondo dietro il diniego.

Dalla pagina facebook di zona 9: https://www.facebook.com/groups/zona9milano/permalink/498774183478181/





Il regolamento del consiglio di zona contiene una palla avvelenata. E probabilmente il motivo con cui si vuole continuare a vietare le video riprese non è attinente al tema. Si sta usando un art. 21 dal titolo "Segreteria del Consiglio e Processi a Verbale" con il  comma da palla avvelenata "Le sedute possono essere oggetto di videoregistrazione previa approvazione di tutti i Consiglieri".
Si parla di segreteria e verbali. Cosa c'entrano le riprese di cittadini, giornalisti o consiglieri?
E poi l'art. 37 nella sezione "partecipazione popolare a livello zonale"
"[...] La pubblicità delle sedute potrà essere garantita anche co l'ausilio di strumenti audiovisivi. [...]"

venerdì 14 dicembre 2012

Consiglio di zona 9: telecamere? No consiglio.

Ieri sera alle 19:00 è iniziato il consiglio di zona 9.

Articolato in 2 parti: audizione progetto "Insieme è possibile! Scuola, famiglia e territorio per la coesione sociale".




Non si sa per quale scelta strategica la prima parte ha potuto essere registrata. Nella seconda la presidente ha chiesto di spegnere le telecamere. Le telecamere non sono state spente, i vigili hanno chiesto i documenti dei cittadini e dei consiglieri Antonio Laterza e Vincenzo Agnusdei. La seduta è stata definitivamente chiusa e ai consiglieri che non hanno spento le telecamere è stata comminata la "nota di biasimo".

Ecco la seconda parte:



Rimando al post relativo alla seduta del 15 marzo 2012 http://anlater.blogspot.it/2012/03/zona-9-riprese-video-chi-perde-vince.html  per altre considerazioni.
Cosa è successo da febbraio marzo 2012 ad oggi? Si è discusso nella commissione decentramento del regolamento delle video riprese, con delle limitazioni assurde e limitanti della libertà di informazione. La commissione ha chiesto un parere all'avvocatura del comune e quest'ultima forse perché ha ritenuto un obbrobrio quanto si andava a regolamentare ha tergiversato e non ha fatto applausi a scena aperta.

In definitiva dopo circa 7-8 mesi la commissione decentramento porta in aula una proposta di delibera che chiede la fruibilità a tutti dei file audio delle registrazioni del consiglio.
Avete letto bene i file audio su cui il consiglio aveva già deliberato il 3 novembre 2011 e ad oggi la pubblicazione sul sito accessibile a tutti non avviene.


L'articolo 21 del regolamento di zona 9, nell'ultimo comma recita:  "Le sedute possono essere oggetto di videoregistrazione previa approvazione di tutti i Consiglieri".



Che burlone deve essere stato chi ha voluto introdurre tale comma proprio all'articolo 21. La nostra costituzione all'articolo 21 recita:

"

Articolo 21

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria [cfr. art.111 c.1] nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo d'ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni."

http://www.senato.it/1025?sezione=120&articolo_numero_articolo=21


Dopo la chiusura anticipata del consiglio, un presidente di una commissione si è avvicinato preoccupato per chiedere se avevamo intenzione di riprendere anche le commissioni, dato che alla prossima seduta ci sarebbe un dirigente di una struttura sanitaria che potrebbe non essere d'accordo con le riprese.
Al presidente è stato risposto che dal momento che non viene a relazionare in un club privato ma in un consiglio di zona, le riprese saranno effettuate.
Personalmente credo che il dirigente non avrà alcun problema a farsi riprendere.

Ed ora?


mercoledì 5 dicembre 2012

[maipiuthyssenkrupp] 4.12.2012 - Comunicato stampa ex lavoratori ThyssenKrupp Torino








PER BERSANI IL LAVORO AL PRIMO POSTO
SPERIAMO NON SEGUA L'ESEMPIO DI FASSINO...

Bersani, subito dopo la vittoria su Renzi nelle primarie PD, afferma che nel suo programma il lavoro sarà al primo posto. Favorevole ad una coalizione di centro-sinistra con il leader di SEL N. Vendola il Partito Democratico sembra improntato a incarnare le aspirazioni del 40% degli italiani, che la crisi ha reso più poveri e molti disoccupati e precari, senza prospettive di un lavoro sicuro e dignitoso per il futuro.

Proprio come per noi ex lavoratori ThyssenKrupp di Torino, che la tragedia del 6 dicembre 2007 ha privato, oltre che di 7 compagni di lavoro uccisi in nome del profitto, anche del lavoro stesso. Il Comune di Torino si era impegnato a ricollocarci ma a distanza di quasi 5 anni (non è certo mancato il tempo, semmai la volontà) per noi si prospetta la strada della disoccupazione, così come per milioni di lavoratori in tutto il Paese.

La questione del lavoro, per noi ex lavoratori della ThyssenKrupp di Torino, come per gli operai dell'ILVA di Taranto e così come per chiunque altro, è una questione politicaBersani, Vendola, Fassino ma anche Grillo e così tutti gli altri che mettono il lavoro al centro delle proprie agende politiche non possono non rendersi conto che la questione della salvaguardia e della creazione di nuovi posti di lavoro è l'unica misura possibile (e necessaria) per uscire dalla crisi.

Bersani, non occorre attendere di insediarsi al governo per darsi da fare!
E' tempo di agire fin da ora, la situazione non lascia spazio ad attendismi e prese in giro, chi lo fa se ne assume la responsabilità di fronte al Paese e per il Pd questo vale anche nei confronti di tutti quei militanti di partito che si sono adoperati, in nome del bene del paese, per il cambiamento del paese e perché siano messi al centro gli interessi non delle banche e dei gruppi finanziari e degli speculatori ma dei lavoratori.

Per questo occorre varare subito un piano nazionale (e locale nella maggiori città e aree industriali) per rilanciare il lavoro partendo da semplici misure quali: la riconversione di attività industriali inquinanti(Ilva) per produrre beni utili rispettando salute e dignità dei lavoratori e dell'ambiente; il potenziamento della scuola pubblica ristrutturando gli edifici che cadono a pezzi e stabilizzando i contratti degli insegnanti per le attività didattiche; aumentare gli investimenti nell'università italiana e nell'attività di ricerca, evitando così la fuga all'estero di preziosi “cervelli” e competenze; la bonifica delle aree industriali dismesse (come quella della ThyssenKrupp a Torino) facendo gravare i costi su chi le ha commesse (lucrando sulla salute di lavoratori e cittadini) e non, come sempre, sulla collettività; la ristrutturazione della rete di trasporti pubblica nazionale e locale diventato ormai costoso, inefficiente e insicuro (strage di Viareggio) per i viaggiatori e i pendolari e liberandolo da manager super-pagati e incompetenti (Moretti); l'aumento dell'offerta turistica non solo intesa come ricettività (spesso legata ad abusivismi e scempio del paesaggio ormai ben noti) quanto al miglioramento di musei, aree archeologiche e luoghi d'interesse artistico già esistenti attraverso il prolungamento dei giorni e degli orari di apertura, spesso chiusi per mancanza di personale o chiusi da decenni per interminabili restauri, a vantaggio di abitanti e turisti; studiare un capillare piano di raccolta differenziata dei rifiuti in tutto il paese sul modello di San Francisco, dove questa sfiora il 96% del conferito, che diverrebbe così un'importante opportunità ecologica per l'ambiente e insieme occasione lavorativa; varare piani per la pulizia estiva di alvei di fiumi, torrenti, canali, ecc. che procurano immancabilmente morti e distruzione alle prime precipitazioni (troppo comodo lanciare l'allerta meteo e poi chi s'è visto s'è visto); eliminare l'IMU sulla casa abitativa e imporla ai patrimoni immobiliari di palazzinari, speculatori e al Vaticano, la più grande immobiliare italiana!

Chiunque oggi dice di voler risollevare le sorti del nostro Paese non può che far proprie le istanze provenienti dalla società reale che già oggi si batte per il lavoro, la salute, l'ambiente (contro la devastazione ambientale), per la salvaguardia della scuola pubblica, per la sicurezza nei luoghi di lavoro, per un lavoro utile e dignitoso e impegnarsi con esse a mettere in pratica queste misure.
E' solo una questione di volontà politica.


Torino, 4 dicembre 2012       

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