In consiglio di zona 9 il MoVimento 5 Stelle chiede al Prefetto di Milano di:
- garantire i prossimi interventi di emergenza secondo le norme di legge dato che le previsioni di forti precipitazioni possono verificarsi a breve
- di avviare l’accertamento delle responsabilità della gestione delle emergenze dell’esondazione del 8 luglio 2014
- di avviare la verifica del rispetto dell’invarianza idraulica su tutto il bacino del Seveso a Nord di Milano.
Anche se avremmo preferito delle ferme prese di posizione dalla giunta del comune di Milano, dalla maggioranza del consiglio di zona 9 e dal Sindaco Pisapia sulla questione del fiume Seveso, non attacchiamo il Sindaco di Milano perché dovrebbe considerarsi parte lesa nella burrascosa vicenda e come già fatto dai parlamentari del MoVimento 5 Stelle in parlamento chiediamo chiarimenti al prefetto che "... concorre, insieme alle diverse componenti del Servizio nazionale di protezione civile e in raccordo con il Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ad assicurare la tutela della integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali." http://www.prefettura.it/ milano/contenuti/13306.htm
AGGIORNAMENTO ORE 22:45 del 10/7/2014
il
CONSIGLIO DI ZONA 9
APPROVA
Milano,
10/07/2014
Al
Prefetto di Milano
Al
Sindaco di Milano
All'assessore
Assessore alla Sicurezza e coesione sociale, Polizia locale,
Protezione civile, Volontariato
All'assessore
alla Mobilità, Ambiente, Metropolitane, Acqua pubblica, Energia
Al
presidente della commissione antimafia del comune di Milano
Ai
tecnici competenti
Al
comandante dei Vigili di Fuoco
Mozione
Oggetto:
Gestione
delle piene del Seveso del 25 giugno 2014, 8 Luglio 2014 e sulle
procedure di controllo sulle infiltrazioni mafiose nelle opere
relative alle esondazione del Seveso
VISTO
- Che nei giorni 25 giugno 2014 e 8 luglio 2014 la zona di Niguarda è stata interessata da esondazioni considerevoli del torrente Seveso.
- Che il Sindaco di Milano ha denunciato la mancanza di segnalazioni dell'emergenza.
- Che il Prefetto di Milano, a norma di legge è responsabile dei servizi di protezione civile e di emergenza e secondo il “Piano Provinciale di Emergenza di Protezione Civile
- RISCHIO IDRAULICO E IDROGEOLOGICO “
al
paragrafo “1.4 Schema riassuntivo di procedura operativa
standard in caso di emergenza per rischio idraulico ed
idrogeologico”
è previsto l’intervento della prefettura secondo i compiti che gli
sono propri:
Il
Prefetto concorre, insieme alle diverse componenti del Servizio
nazionale di protezione civile
e in raccordo con il Dipartimento della protezione civile della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, ad assicurare la tutela della
integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell'ambiente
dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali.
Al
verificarsi di un evento, più o meno grave, il Prefetto garantisce
il tempestivo avvio dei primi soccorsi, adottando i provvedimenti
urgenti ed assicurando l'impiego delle forze operative per la
gestione dell'emergenza, con particolare riguardo ai vigili del fuoco
e alle forze dell'ordine. Quando la situazione è più complessa e
richiede interventi coordinati delle diverse componenti del sistema
di protezione civile, a livello provinciale viene attivato, presso la
Prefettura-UTG, un "Centro
di coordinamento dei soccorsi" (CCS),
quale struttura provvisoria per il tempo dell'emergenza, con funzioni
di raccordo ed armonizzazione delle misure che fanno capo ad
amministrazioni ed enti diversi.
In
relazione alle esigenze concrete, sempre con finalità gestionali, il
Prefetto può anche attivare uno o più "Centri
operativi misti" (COM),
di livello comunale o intercomunale.
Per
la gestione dell'evento, in Prefettura si attiva anche una sala
operativa dove affluiscono tutti i dati e le informazioni relative
all'evento calamitoso. I cittadini possono contribuire segnalando le
notizie di cui sono a conoscenza.
Secondo
il principio della leale collaborazione e considerato che gli
interventi di protezione civile richiedono l'apporto di diverse
componenti, di livello statale, regionale, provinciale, comunale ed
anche dei privati, il Prefetto svolge un fondamentale "ruolo
di cerniera",
con funzioni di impulso e di garanzia della presenza dello Stato sul
territorio.
- Che le zone 9 e 2 sono state continuamente e fortemente colpite dalle esondazioni.
- Che il comune di Milano, ha emesso dichiarazioni rinviando a faraoniche costruzioni di non immediato vantaggio, mentre la città rischia prossime esondazioni
- Che l'allegato tecnico di regione Lombardia (
- allegato tecnico https://docs.google.com/file/d/0BxzKunPclHX3Vy15XzZCaFJxbFE/edit
- lettera firmata: https://drive.google.com/file/d/0BxzKunPclHX3djJubG1LcjVpUG8/edit
- ritiene impossibile regolare le piene facendo uso delle previsioni meteorologiche con una grande vasca da 1 Milione di mc e portata di riempimento variabile fino alla portata massima della piena a Paderno Dugnano (150 mc/s).
- Che le emergenze in Italia hanno sempre fatto accelerare l'assegnazione di appalti dando luogo ad infiltrazioni mafiose.
- Che nei casi di esondazione il traffico proveniente dalle tangenziali e dalle vie principali Testi, Sarca e Suzzani viene comunque fatto passare per la zona esondata.
- Che nel progetto di fattibilità di AIPO non è descritto il modello e i principi di regolazione con cui funzioneranno le 4 vasche a Varedo, Lentate, Paderno e Senago e che nell'allegato tecnico di regione Lombardia si asserisce che nel bacino del Seveso è impossibile basarsi sulle previsioni meteorologiche.
CONSIDERATO
Che
il comune di Milano non considera come soluzione del problema, quella
del ripristino naturale, ovvero pretendere che gli enti superiori
impongano e nel caso sanzionino i comuni sull'asta del Seveso per il
mancato rispetto del principio di invarianza idraulica.
Che
non si è considerato di chiedere la valutazione di quali sarebbero i
costi della realizzazione delle opere di contenimento eseguite e
gestite da ogni comune che, finanziato, sarebbe responsabile della
costruzione, funzionamento e manutenzione.
Che
non si è considerata la valutazione dell’efficacia di una
regolazione messa in atto localmente da ogni comune che scarica nel
fiume Seveso che in questo modo ripristinerebbe i danni causati dalla
cementificazione del proprio territorio riportandolo ad una portata
di scarico in fiume pre-cementificazione.
Che
il 6 luglio 2014 solo dopo l'esondazione del 25 giugno 2014,
http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_luglio_06/piano-cento-milioni-evitare-l-acqua-alta-ma-seveso-scontro-bfe78070-04e1-11e4-915b-77c91b2dfa50.shtml
e 2 giorni prima dell'esondazione dell'8 luglio 2014 , veniva
annunciato dagli organi di stampa il pieno accordo da parte del
comune di Milano nel proseguire con le vasche di laminazione di
Senago. Un chiaro modo per sfruttare l'emergenza come nella peggiore
tradizione italiana e imbavagliare ogni osservazione e critica alle
soluzioni delle vasche di laminazione.
SI
CHIEDE
Al
Sindaco, all’Assessore alla Sicurezza, all'assessore alla Mobilità,
al presidente della commissione antimafia del comune di Milano, al
Prefetto di Milano, al Comandande dei Vigili del Fuoco di
- garantire i prossimi interventi di emergenza secondo le norme di legge dato che le previsioni di forti precipitazioni possono verificarsi a breve
- di avviare l’accertamento delle responsabilità della gestione delle emergenze dell’esondazione del 8 luglio 2014
- di avviare la verifica del rispetto dell’invarianza idraulica su tutto il bacino del Seveso a Nord di Milano.
Consiglieri
di zona 9
Paolo
Carraro
Antonio
Laterza